Con il corpo

“Il «corpo» è sempre rivoluzionario; perché rappresenta l’incodificabile.”

 

 

 

Un corpo a corpo CON IL CORPO. Hoc est enim corpus meum: una quasi eresia, non una rappresentazione ma lo stesso farsi corpo, materia di cui, come diceva Bruno, è fatto anche lo spirito. Ancora una volta Roberta Colombo, dopo il DIARIO, torna, con moto circolare, a lasciare impronte di se, calchi, tracce di una mutazione che, se possibile, questa volta è ancora più impervia.

Un corpo esploso che non è dato ricomporre e in cui la presenza dell’altro è labile, periferica e proble- matica. Ma la cifra forse risiede nell’alternarsi, senza soluzione, di bellezza e orrore, che sono poi gli ingredienti del sublime. I baci sono d’oro, CORPI SENZA PESO che, contemporaneamente, sono tumulo. Un asse da stiro delle brame in pezzi richiama la calma quiete della linea che traccia con sicurezza mille pieghe come un disegno che non è forma ma il modo di vedere la forma; VISIONARY PLACE cui giungere solo dopo aver traguardato lo specchio.

I PIATTI DI FAMIGLIA evocano la calda dimensione domestica degli avi che si infrange sulla fredda lama di un coltello. Una coppia di vasi, KISS ME AND KILL ME, bacia ciò che vorrebbe contenere e uccide ciò che disperde. E il corpo è un EGO segreto e nascosto, protetto da ciò che è più visibile ed esposto: il vestito consumato del quotidiano esserci.

E in tutto ciò una dea totemica, GODDESS IN THE DOORWAY, come da un sogno, si leva in piedi e muta mostra, da una profondità cantina, i suoi tabù oscuri, il suo sesso preghiera, nascosta dietro l’uscio di una porta chiusa.

 

Maurizio Giannangeli

Pier Paolo Pasolini

2005 - ego, 48 souvenir a sorpresa - impronte del corpo, terracotta affumicata, indumenti, spago per l’arrosto

2005 - ego nudo

2005 - Goddess in the doorway, omaggio a Mick Jagger - Galleria Magenta52, Vimercate musica, ceramica, ferro,

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